I prodotti di Nonno Mario sono sinonimo di genuinità e tradizione, il modo ideale per ritrovare il sapore di una volta, il tutto prodotto secondo le antiche e tradizionali ricette della nostra Terra.

Grazie al personale fortemente specializzato siamo in grado di rispondere a tutte le esigenze dei consumatori offrendo i migliori prodotti, promossi attraverso il nostro marchio, che la tradizione italiana ci ha regalato nel tempo.

La sede di Nonno Mario è a Castagnito, alle porta di Alba, capitale delle Langhe, complesso collinare noto per i prodotti che lo caratterizzano, per le tradizioni, per i suoi dialetti, i suoi colori, le ampie e profonde vallate, i suoi ancora incontaminati silenzi, la sua natura.

Oltre che capitale delle Langhe, Alba è la capitale del buon vino, del tartufo e della buona cucina: si vanta di essere la patria dei tajarin e della carne all’albese, che si accompagnano agli altri piatti tipici della regione ed alla ricca disponibilità di materie prime: oltre ai tartufi ad Alba si trovano funghi, ortaggi, selvaggina e frutti caratteristici.

Una vera perla, da visitare, vivere e… gustare.

Nota in tutto il mondo la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che si tiene ogni anno, nel mese di ottobre e oltre a promuovere il simbolo gastronomico cittadino per eccellenza, riporta indietro nel tempo con la cosiddetta Giostra delle cento torri e il Palio degli Asini.

Le colline avvolgono Alba, in uno scenario meraviglioso, con i loro vigneti e i loro castelli, le più interessanti dimore storiche del Piemonte svelano un intero patrimonio artistico disegnando in un’alternanza di colori e forme, la storia, le tradizioni e la cultura del territorio.

Già nel Settecento il tartufo piemontese era considerato presso tutte le corti europee un alimento tra i più ghiotti. In particolare il tartufo bianco di Alba, quello che si raccoglie nei territori delle Langhe, del Roero e del Monferrato, è sempre stato considerato in assoluto il più pregiato ed ha acquistato negli anni fama mondiale.

C’era da restare accecati a voler fissare là dove il cielo d’un azzurro di maggio si saldava alla cresta delle colline, di tutto nude fuorchè di neve cristallizzata.
Una irresistibile attrazione veniva, con barbaglio, da quella linea: sembrava essere la frontiera del mondo, da lassù potersi fare un tuffo senza fine.
Bebbe Fenoglio

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